Il Museo della Ceramica offre un affascinante percorso espositivo articolato su quattro livelli. Le sue collezioni, che vantano oltre mille pezzi, sono organizzate in diverse raccolte.
Tra le collezioni di proprietà della Civica Pinacoteca, spiccano l'elegante vaseria dell'antico Ospedale San Paolo e l'importante donazione del Principe Boncompagni Ludovisi. A queste si uniscono le collezioni acquisite nel tempo dalla Fondazione De Mari, i vasi dall'antica farmacia Cavanna di Genova, e i tesori della collezione Bixio. In ambito contemporaneo, il museo presenta prototipi realizzati da artisti e designer di fama internazionale per Attese Edizioni, nell'ambito delle Biennali della Ceramica nell’arte contemporanea.
La visita è arricchita da strumenti multimediali, come l'innovativa Quadrisfera, ideata dal fisico e divulgatore scientifico Paco Lanciano. Questa tecnologia offre un racconto coinvolgente della storia e dell'evoluzione della ceramica ligure: una vetrina interattiva multimediale consente ai visitatori di immergersi nei segreti della lavorazione della ceramica attraverso affascinanti narrazioni, creando così un'esperienza educativa coinvolgente.
Galleria
LA COLLEZIONE
SPAZI ESPOSITIVI
Sala degli Affreschi
Nella parte più antica dell'intero palazzo, al secondo piano, si trovano alcuni affreschi risalenti al XV secolo, attribuiti all'artista pavese Lorenzo Fasolo. Qui si possono ammirare le raffigurazioni de L'Angelo Annunziante, La Pietà e La Madonna Annunziata. Durante i lavori di restauro sono stati scoperti, sotto un strato di intonaco, segni e scritte in diverse lingue, nonché simboli araldico-cavallereschi, sigle e monogrammi, che suggeriscono un utilizzo pregresso del palazzo come quartier generale per truppe mercenarie straniere. Sono inoltre esposti diversi pannelli decorativi con azulejos e laggioni risalenti ai secoli XV e XVI. Nella sala adiacente è presente il corredo dell'antica spezieria della farmacia Cavanna di Genova.
Sale Barocche
La sala illustra l'emergere della decorazione nella maiolica conosciuta come "istoriato barocco", un'importante evoluzione che si sviluppa nel Seicento grazie alla sinergia tra pittura e ceramica. Lo stile predilige soggetti tratti da un repertorio aulico, ispirato alla mitologia, alla letteratura e alla storia biblica. La ceramica è concepita come un'unica superficie narrativa, dove divinità, antichi guerrieri, figure femminili e cavalieri ornati convivono, accompagnati da un festoso gruppo di putti. Il prestigioso affresco della volta, realizzato negli ultimi decenni del XVII secolo da Bartolomeo Guidobono (Savona, 1654 – Torino, 1709), ritrae Apollo e Diana sul carro del Sole.
Galleria del Settecento
Durante il Settecento la porcellana si afferma in Europa, influenzando profondamente l'artigianato tradizionale barocco. I ceramisti di Savona e Albisola sviluppano nuovi modelli che si alternano e integrano nel corso del secolo, ispirandosi alle diverse sfumature del lusso francese. La sezione dedicata alla ceramica settecentesca è ospitata in una suggestiva struttura vetrata e include un'importante selezione di opere realizzate dall'artista savonese Giacomo Boselli.
Farmacia
La collezione del museo offre un'affascinante panoramica sulla maiolica ligure, risalente tra il XVI e il XIX secolo, profondamente intrecciata con la tradizione dei corredi utilizzati nelle farmacie ospedaliere. Un esempio di rara eccellenza dello stile "orientalizzante a tappezzeria" è rappresentato dall’antica spezieria dell’Ospedale San Paolo di Savona, esposta all'interno di un’elegante scaffalatura che si estende lungo le pareti, dal pavimento al soffitto, evocando l'atmosfera di un'antica farmacia. Gli esemplari della collezione sono suddivisi in sette forme vasali distintive: idrie (stagnoni) per le acque, pillolieri per le pillole, fiaschette per i semi, albarelli, vasi da elettuari e vasi troncoconici per le miscele grasse.
Collezione del Principe
La collezione è ospitata in due ampie sale e presenta oltre duecento opere del Seicento e Settecento, donate al Comune di Savona dal Principe Arimberto Boncompagni Ludovisi e dalla consorte Rosella. Questa straordinaria raccolta include opere reperite e acquistate dalla coppia in tutta Europa, con una prevalenza di ceramiche in bianco e blu, nonché in policromia. Essa offre un repertorio completo delle tipologie formali e decorative della tradizione di Savona e Albisola nei secoli XVII e XVIII. Nella prima sala, una monumentale struttura espositiva a due piani in acciaio inox e vetro, è dedicata a una raffinata selezione di vasi, piatti, vassoi, sottocoppe e tulipaniere, presentate in un affascinante allestimento.
Madonna della Misericordia
Il 18 marzo 1536, Antonio Botta, un contadino savonese, si trovava intento a potare una vigna nella valle del torrente Letimbro, quando una luce divina lo colpì e gli si rivelò la Vergine Maria. A partire da questo momento la raffigurazione artistica della Madonna di Misericordia si diffonde ampiamente, e l'iconografia trova le sue radici nella scultura in marmo realizzata nel 1560 da Pietro Orsolino per la cripta del Santuario della medesima città. L'immagine è stata successivamente riprodotta in numerose stampe, pitture, incisioni e, grazie alla sua rappresentazione in ceramica a tutto tondo, la Madonna ha trovato posto non solo nelle abitazioni private, ma anche sulle facciate degli edifici, spesso inserita in apposite nicchie, all'interno dei palazzi e lungo le strade, sia in città che in campagna.
Terrazza
Sulla terrazza sono esposte le sculture in argilla, ricavate da stampi in gesso modellati direttamente sulla spiaggia, realizzate da un gruppo di partecipanti ai workshops estivi e guidati dagli artisti internazionali che hanno preso parte al progetto "A Tavola con Rochester Square", un'iniziativa che mette al centro arte, natura e convivialità.
Gallerie del Novecento
Sono gli anni Venti del Novecento quanto il pittore e ceramista Manlio Trucco porta ad Albisola le innovazioni dell'Art Déco, uno stile che trova terreno fertile anche nelle varie fabbriche delle Albisole tra le due guerre, grazie a un dinamico incontro di movimenti artistici e abilità artigianali. Altro protagonista fondamentale di questa rivoluzione è Tullio Mazzotti, affiancato dal fratello Torido e sostenuto dalla Casa Mazzotti Giuseppe, fondata dal padre nel 1903, che si afferma come una stimolante fucina di sperimentazione. Nel Secondo dopoguerra, si concretizzano le prospettive già avviate nella prima metà del secolo dal Secondo Futurismo. Tullio Mazzotti riesce nuovamente a richiamare nella sua manifattura alcuni dei maggiori pittori e scultori italiani e stranieri, tra cui Lucio Fontana, Asger Jorn, Wifredo Lam, Giuseppe Capogrossi, Gianni Dova, Ernesto Treccani, fino ad artisti che hanno operato nei forni di Albisola negli anni Ottanta e Novanta.
Arte Contemporanea
Il cuore della collezione contemporanea del Museo è composto dai prototipi realizzati dai più illustri artisti e designer moderni per le Attese Edizioni, presentati durante le Biennali della Ceramica nell'ambito dell'arte contemporanea. Tra questi, spiccano i nomi di Franco Raggi, Alessandro Mendini, El Anatsui, Alberto Garutti, Yona Friedman, Ugo La Pietra. Le opere, allestite a rotazione, sono inserite lungo tutto il percorso espositivo, in dialogo con la collezione antica e moderna.
La sezione contemporanea si arricchisce costantemente di nuove opere, grazie alle acquisizioni della Fondazione Museo della Ceramica e alle donazioni degli artisti che svolgono presso il Museo o nelle vicine botteghe artigiane albisolesi residenze d'artista e project work legati ai progetti espositivi e scientifici proposti dallo staff curatoriale.